Per vivere al meglio la realtà del metaverso si possono usare dispositivi indossabili e dispositivi tattili. Andiamo a vedere quali sono.
Il metaverso, come viverlo con i dispositivi indossabili e tattili
Oggi come oggi si sente sempre più spesso parlare di metaverso. Un’idea di cosa si tratta ce la siamo fatta quasi tutti, ma una cosa è sapere cos’è e un’altra e conoscerlo davvero. Possiamo conoscere a fondo questo “mondo parallelo” solo entrandoci. Come si fa? Attraverso l’uso di strumenti tecnologici. Attualmente questi ultimi stanno aumentando, garantendo esperienze sempre più immersive. Per vivere al meglio ogni viaggio in questa realtà virtuale possiamo usare dispositivi indossabili e tattili. Andiamo a vedere quali sono e come funzionano, ma prima facciamo una breve premessa.
Cos’è il metaverso?
Metaverso è un termine coniato diversi anni fa, che oggi è entrato di gran forza nel linguaggio comune. Attualmente si presenta non solo come un mondo di fantasia, ma come una vera e propria realtà virtuale. All’interno di quest’ultima gli utenti sono rappresentati in tre dimensioni tramite avatar, un’immagine identificativa in una comunità virtuale.
Come anticipato, per entrare in questo mondo sono necessari determinati device, ovvero appositi visori. Oggi come oggi sono disponibili o in fase di produzione numerosi dispositivi indossabili e tattili che permettono di rendere ancora più realistica l'intera esperienza. Grazie ad essi questa realtà virtuale condivisa tramite internet può essere arricchita con numerose percezioni sensoriali.
Alcuni prodromi di interazione sociale aumentata li abbiamo avuti con l'ideazione di determinati videogame che prevedono l'utilizzo di apparecchiature ad hoc per rendere l'esperienza di gaming maggiormente vivida. Naturalmente con il metaverso la situazione è molto diversa e più avanzata: siamo dinanzi a un fenomeno futuristico che oramai fa già parte della nostra quotidianità.
Tra le piattaforme che per prime hanno mosso passi importanti per la trasmigrazione verso questo mondo virtuale troviamo il celebre social network Facebook. Non a caso la celeberrima azienda proprietaria della piattaforma social ha mutato il nome in Meta, preannunciando così i cambiamenti che avverranno da qui a pochi anni.
I dispositivi indossabili e tattili: i guanti
Tra i device che possiamo usare per vivere appieno il metaverso, ci sono i guanti tattili. Un apposito pool di esperti sta lavorando, oramai da due anni, su una serie di migliorie da apportare su questi strumenti. Stiamo parlando di guanti molto particolari, capaci di trasferire le sensazioni corporee (in questo caso tattili) dall'uomo al computer. Essi permettono di muoversi nel mondo virtuale provando delle effettive sensazioni, come ad esempio quelle che derivano dallo stringere un bicchiere di plastica tra le mani.
Il team sta inoltre lavorando affinché l'utilizzatore possa percepire il peso degli oggetti eventualmente sollevati durante l’esperienza. Lo sviluppo di questa tecnologia è, però, ancora primordiale.
Il braccialetto tattile
Un altro dei dispositivi indossabili da considerare è il braccialetto tattile. A idearlo è stata una società del Sol Levante. Lo scopo di questa start-up è quello di sviluppare un braccialetto elettronico capace di aumentare esponenzialmente le sensazioni tattili dell'utilizzatore, compreso il dolore.
Pertanto, grazie a questo dispositivo, una volta nel metaverso si potrà sentire la sensazione di scottarsi toccando una fiamma o il dolore provocato dalla puntura di una vespa. L'idea è stata partorita proprio dal fondatore di questa start up, il quale da bambino soffrì di una grave forma di malattia degenerativa. Questa patologia gli avrebbe causato notevoli danni sensoriali nel lungo periodo, soprattutto tattili. Proprio per questo ha ben pensato di prendere come esempio la sua vicenda personale per migliorare l'esperienza nel metaverso.
L’intento è quello di implementare in questo device anche le caratteristiche dei guanti tattili, sui quali si sta tuttora lavorando. Anche qui siamo ancora alle basi, ma le prospettive sono buone e la start-up sta già mostrando ottimi risultati.
Non solo dispositivi indossabili: il robottino umanoide
Oltre ai device che abbiamo visto c’è da considerare anche l’arrivo di un robot umanoide sviluppato dall'Istituto Italiano di Tecnologia. Denominato iCub3, questo robot avrebbe il compito di trasmettere non solo le sensazioni ma persino i sentimenti. Gli studi, tanto pionieristici quanto affascinanti, stanno cercando di migliorare proprio la trasmissibilità dei sentimenti, amorosi, rabbiosi o tristi che siano, dall'uomo alla macchina.
Tutto questo sarebbe possibile grazie alla tele-esistenza. Quest’ultima permette di sincronizzare l’utente e l'avatar robotico da remoto, con un ritardo di comunicazione di circa 25 millisecondi, utilizzando una comune fibra ottica. Questa tecnologia è bilaterale: dovrebbe trasferire le sensazioni sia in output che in input.
Oltre agli scopi goliardici, l’intento degli ideatori è quello di adoperare il tutto per supportare chi, nel mondo reale, è affetto da patologie oppure ha una o più disabilità.
Le soluzioni proposte da Meta
Molte piattaforme hanno già preannunciato che serviranno dei visori tridimensionali per accedere al metaverso. Lo stesso ha fatto Mark Zuckerberg. Il noto imprenditore ha affermato che per i “suoi” utenti sarà possibile accedere alla realtà virtuale usando il proprio smartphone. Oculus, azienda di proprietà di Facebook, ha ideato anche i visori Quest 2. Meta, in collaborazione con Ray-Ban, ha inoltre realizzato degli occhiali smart. Questi sono gli strumenti che potranno essere usati dagli iscritti a Facebook per accedere al mondo virtuale.
Lo scopo di queste realizzazioni non è solo facilitare il processo, ma anche di abbattere notevolmente i costi di accesso al metaverso. Le spese elevate che girano intorno a questo mondo derivano proprio dalle costose attrezzature. Anche il solo visore, se di ottima qualità, può costare cifre che non tutti sono disposti a spendere. Questo, chiaramente, potrebbe comportare una netta riduzione delle persone che andranno a fruire dei servizi collegati a questa realtà virtuale condivisa grazie ad internet.
I costi di alcuni dispositivi indossabili e tattili, da usare insieme ai visori, ancora non sono noti. Tuttavia, date le tecnologie implementate, che sono di ultima generazione, potrebbero non essere alla portata di tutti. Proprio per questo il team di Meta sta lavorando per proporre soluzioni accessibili a chiunque.
Metaverso: divertimento e non solo
Insomma, possiamo affermare che il metaverso è già qui e che in futuro rappresenterà per tutti noi un ulteriore modo per interagire, conoscere altre persone e divertirsi. È chiaro, però, che non servirà solo a questo: diventerà anche uno strumento utile alle aziende per scopi relativi al marketing e alla comunicazione interna.
I dispositivi indossabili e tattili renderanno ogni esperienza più vera e coinvolgente e i risultati di ogni attività aziendale migliori in ogni senso. Dunque non ci resta altro da fare che aspettare le ulteriori evoluzioni di questo mondo e, nel frattempo, cominciare a prendere confidenza con il metaverso. Per farlo si possono usare alcune app che permettono già di vivere delle immersive esperienze nella realtà virtuale.
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